Scritti

Carta Vetrata


Titolo:
LAMENTAZIONI E PIAGNISTEI

Tecnica:
n.d.

Dimensioni
n.d.

Note:
da Informart, febb. ’98

LAMENTAZIONI E PIANGISTEI


Frustrazioni, senso di impotenza, impossibilità di comunicare, solitudine, illusioni e disillusioni sembrano essere la sindrome più comune di molti artisti che, accusando difficoltà di vario genere, vuoi per mancanza di spazi vuoi per le scarse opportunità, si sentono drammaticamente isolati nel grande magma della generale indifferenza. E ciò è anche vero e, se si restringe il discorso al settore delle arti visive, facilmente verificabile.


Le programmazioni saltuarie e, talvolta, di scarsa rilevanza, una lontananza siderale fra le “istituzioni” e gli “operatori”, le scelte di cui non sempre si riesce a capire né il senso né la validità, gli spazi ridotti o addirittura latitanti nell’informazione, creano disagio e forti dubbi su volontà e capacità di chi invece dovrebbe dare slancio alla promozione di attività espositive. Anche se, a ben guardare, qualche opportunità esiste, specie se si considera il prezioso contributo e le energie messe in campo sia da qualche galleria privata sia, soprattutto, da quelle associazioni culturali che, seppure con piccole ma significative programmazioni, riescono a offrire con continuità un minimo di possibilità agli artisti e alla città (anche se spesso la città non se ne accorge e gli artisti nemmeno).


Gli stessi artisti, d’altra parte, e qui sta forse il cuore del problema, hanno atteggiamenti indolenti e pigri, sono spesso “assenti e distratti” e non favoriscono né sfruttano opportunità di confronto o dibattito. Negano se stessi come “luoghi d’arte” e si lamentano della mancanza di luoghi in cui l’arte possa esprimersi. Disertano anche quelle poche occasioni di incontro rinchiudendosi nel loro “mutismo” e “maledicendo” la “provincia” che li isola e li tiene fuori gioco. E questo stato di disagio non si verifica, evidentemente, solo da noi se Bruno Pollacci, dalle pagine di “Idea Fuggente” (Bollettino dell’Associazionismo Artistico Toscano) tuona: “ … Ognuno è, lasciatemelo dire, drammaticamente e miseramente isolato: chiuso tra i muraglioni armati delle proprie paure e delle proprie false illusioni. Ognuno “maestro”, ognuno “giusto”, ognuno alle prese con il proprio pasto quotidiano a base di “pane e bile” …. I primi a disertare le mostre che ancora, con coraggio, si tengono qua e là, sono proprio gli “artisti”, faziosi, pigri e superbi, pronti a barattare le proprie curiosità culturali con le “altalene” delle simpatie e antipatie …. Quasi tutti, a parole, auspicano un “posto” dove ci si possa incontrare e nessuno ha mai pensato che esistono già i “posti”, dove si fanno mostre, gallerie, centri culturali, nei quali è possibile incontrarsi … “.


Quindi frequentiamo i luoghi che già esistono, incontriamoci nei luoghi che già esistono, le associazioni, le gallerie, la città tutta: rendiamoli vivi con le nostre idee, con le nostre capacità, con i nostri progetti, con la nostra voglia di fare e di partecipare, con la nostra presenza e, perché no, con le nostre polemiche.


Anche “InformArt”, per esempio, è uno di questi luoghi, un semplice piccolo spazio di informazione e di proposte, aperto a tutti, dove poter esprimere le proprie idee in piena libertà. Basta volerlo utilizzare.